Percosse

L’ avvocato penalista Davide Tutino, è esperto nel reato di percosse. 

Il reato di Percosse

L’articolo 581 del codice penale stabilisce che:

Chiunque percuote taluno, se dal fatto non deriva una malattia nel corpo o nella mente, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione fino a sei mesi o con la multa fino a euro 309.
Tale disposizione non si applica quando la legge considera la violenza come elemento costitutivo o come circostanza aggravante di un altro reato.

Quando e come si configura il reato di percosse?

Nel reato di percosse, il bene giuridico tutelato è l’incolumità individuale.

Il reato è focalizzato sull’aggressione violenta alla persona, che deve essere idonea a provocare una sensazione dolorosa.

Quindi non può esserci reato di percosse,  se la condotta dell’agente, è assolutamente inidonea a cagionare dolore fisico alla vittima, ovvero se manca la volontà di cagionarlo.

Dunque, l’elemento essenziale e costitutivo del reato, è la violenza fisica, che può assumere qualunque forma: pugno, calcio, schiaffo, spinta, urto, bastonata, frustata, getto violento d’acqua, afferramento e trascinamento per i capelli o altre vie di fatto, come l’urto con l’auto o con altro mezzo meccanico, purché la percussione sia idonea a provocare una sensazione di dolore. (def. UTET/PLURIS 2016)

Per la Suprema Corte di Cass. (Sent. n. 43316 del 30/09/2014), ai fini della configurabilità del reato di cui all’art. 581 cod. pen., nella nozione di “percosse” rientrano anche gli schiaffi, in quanto intrinsecamente caratterizzati da energia fisica esercitata con violenza e direttamente sulla persona, purchè non siano produttivi di malattia.

 

Avvocato Percosse Catania

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