Maltrattamenti in famiglia

L’ avvocato penalista Davide Tutino, è esperto nel reato di maltrattamenti in famiglia. L’articolo 572 del codice penale stabilisce che:

Chiunque (..), maltratta una persona della famiglia o comunque convivente, o una persona sottoposta alla sua autorità o a lui affidata per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l’esercizio di una professione o di un’arte, è punito con la reclusione da due a sei anni .
Se dal fatto deriva una lesione personale grave, si applica la reclusione da quattro a nove anni; se ne deriva una lesione gravissima, la reclusione da sette a quindici anni; se ne deriva la morte, la reclusione da dodici a ventiquattro anni.

Cosa si intende per maltrattamenti?

La giurisprudenza prevalente sembra orientata a ritenere che non tutte le condotte di maltrattamento debbano integrare gli estremi di un reato, se singolarmente considerate (come i comportamenti volgari, irriguardosi e umilianti, caratterizzati da una serie indeterminata di aggressioni verbali ed ingiuriose abitualmente poste in essere dall’imputato nei confronti del coniuge, possono configurare il reato di maltrattamenti quando essi realizzino un regime di vita avvilente e mortificante (nella specie, è stato ritenuto che tali condotte evidenzino l’esistenza di un programma criminoso diretto a ledere l’integrità morale della persona offesa C., Sez. VI, 21.1.2015, n. 12065; C., Sez. VI, 16.11.2010) sempre che non consistano in semplici manchevolezze o sgarbi… privi di capacità offensiva per il bene tutelato (C., Sez. VI, 11.7.2014, n. 34197; P. Nardò 3.1.1996).